La Lega ha preso una decisione e ha presentato una proposta di legge: ci sono troppi parrucchieri e barbieri, ecco la loro soluzione.
Molte decisioni prese dal Governo in carica, indipendentemente che rappresenti la destra o la sinistra della politica del nostro Paese, la maggior parte delle volte lasciano perplessi i cittadini che si chiedono se siano o meno le scelte migliori per l’Italia e il suo popolo.

Da argomenti che riguardano le pensioni, aiuti economici, finanziamento dei soldi pubblici o leggi che riguardano la sicurezza della popolazione, a proposte che coinvolgono uno dei lavori più scelti dagli italiani: parrucchieri e barbieri. Per la Lega, a quanto pare ce ne sono troppi in Italia e per questo hanno presentato una proposta di legge che servirà a modificare la situazione.
Troppi parrucchieri e barbieri, come vuole intervenire la Lega
La proposta della Lega, mira a ridurre il numero di parrucchieri e barbieri nei prossimi cinque anni, con interventi netti: da sanzioni fino a 50mila euro per chi lavora senza autorizzazione a un sistema di licenze controllate e non più rilasciate a chiunque e che avranno un numero massimo annuale.
Dietro il problema posto dalla Lega, ci sarebbe la convinzione di troppa offerta di queste attività diventata eccessiva, soprattutto nelle grandi città. A firmare il disegno di legge il deputato Zinzi, e prevede che il Ministero delle Imprese insieme alle Regioni e ovviamente alle associazioni di categoria, debbano stabilire un tetto massino di licenze per ogni Comune, numero di licenze che dovrà essere aggiornato annualmente.

Questo numero dovrà essere deciso in base a popolazione, affluenza turistica, numero di esercizi e mantenendo stabile l’equilibrio tra domanda e offerta. A seguito di queste analisi, se dovesse capitare che si individuasse un Comune già saturo, le nuove domande potrebbero essere sospese del tutto.
Ma perchè si è arrivati a questa decisione?
Secondo la Lega, un eccesso di saloni avrebbe reso il mercato insostenibile, abbassando i margini economici e di riflesso, la qualità dei servizi. Limitare il numero di attività significherebbe tutelare la concorrenza leale e stimolare l’innovazione.
Per chi decide di lavorare senza licenza, le conseguenze diventerebbero importanti: multe da 5mila a 50mila euro e in caso di recidiva, chiusura del locale e divieto di esercitare per cinque anni. Un segnale netto di rigore che il partito considera necessario per ripristinare l’ordine in un settore ritenuto troppo frammentato.
Ma qualcosa non torna nei numeri. Guardando i dati di Unioncamere nel 2023, in Italia, erano presenti meno di 94mila tra parrucchieri e barbieri, circa quattromila in meno rispetto al 2018. La tendenza reale, quindi, non sarebbe di crescita ma di contrazione, anche perchè non dovremmo dimenticarci l’effetto della pandemia e delle difficoltà economiche derivate da questa. Nonostante questi dati, si continua a lavorare alla proposta e che si pensa essere una visione che guarda più alla regolamentazione preventiva che alla risposta a un’emergenza reale.





