Pulire casa non sarà più un peso grazie a questo metodo giapponese per il quale stanno andando tutti matti: ecco come funziona.
Fare le faccende di casa piace davvero a pochissime persone. E chi non le ama non è a causa di una scarsa igiene o poca cura dell’ambiente nel quale si vive, ma probabilmente per noia, per poco tempo e per la continua ripetizione perpetua degli stessi gesti ogni singola volta.

Quindi ci affidiamo a tutti i trucchi immaginabili che si possono trovare su internet o sui social, guardiamo con attenzione ogni video seguiamo ogni consiglio per poi però renderci conto che la situazione spesso non migliora affatto. Anzi magari facciamo più sforzi per ottenere il medesimo risultato se non peggio. Ma ora sta spopolando un metodo giapponese che cambierà ogni cosa.
Kiyomeru, l’arte di “purificare”
Nelle case giapponesi viene utilizzato l’antico metodo chiamato Kiyomeru (significa purificare), che però rappresenta più della semplice pulizia. Come la maggior parte delle tradizioni che riguardano il Giappone, non è un semplice “trucco” ma una vera e propria filosofia di vita che ha lo scopo di trasformare ogni gesto quotidiano in una consapevolezza nuova che porta alla gratitudine. E come spesso la loro cultura ci insegna, in un mondo che corre sempre più velocemente è bene ogni tanto rallentare e godersi le piccole cose, prestando particolare attenzione alla mente.
Se per i più pulire è un gesto meccanico e noioso, per loro ogni granello di polvere racconta qualcosa. Muovendosi lo sporco e quindi il movimento di spostarlo per mandarlo via, rinnova anche l’energia. E’ più di semplice pulizia domestica, è una purificazione spirituale che vuole restituire all’ambiente nel quale viviamo un senso più profondo.

Il metodo trova le sue radici nella filosofia buddhista e shintoista, secondo le quali ogni singola cosa (anche quella che ci appare più semplice), ha un’anima. Ogni strumento che utilizziamo nella vita di tutti i giorni, non sono “solo strumenti” ma compagni di vita e perciò pulire non si riduce solo all’eliminazione dello sporco ma a una forma di ringraziamento per ciò che ci accompagna.
Un esempio pratico di questa loro filosofia è la cerimonia del tè (Sado). Loro infatti puliscono con cura, prima di iniziare, utensili già perfettamente puliti, come segno di purificazione non il materiale di per sé, ma l’intenzione nei gesti che si andranno a compiere per rispetto e per mantenere la propria mente libera da pensieri superflui.
Azumi Uchitani, artista e fondatrice della Japanese Wisdom Academy, spiega che il termine da cui nasce Kiyomeru, unisce i concetti di purezza e rinnovamento. Non basta pulire, bisogna liberare la mente da ciò che pesa. “Il nostro ambiente è un’estensione di noi stessi“, afferma Uchitani, e ciò che trascuriamo fuori finisce per riflettersi dentro.
Aprire le finestre al mattino, far entrare la luce, ringraziare lo spazio che ci accoglie. Sono gesti minimi, capaci però di rinnovare l’energia della casa e la serenità interiore. È un modo di abitare più consapevole, dove ogni azione genera calma e presenza mentale.
Il Kiyomeru invita a trattare la casa come un tempio personale. Chi vive secondo questo principio dice di provare meno stress, maggiore concentrazione e una sensazione diffusa di armonia. Il tempo dedicato alle pulizie non è più tempo perso, ma un investimento nella propria pace.





